Presentazione del libro “La lunga strada sconosciuta. Una famiglia ebrea nella morsa del nazifascismo”. 27/1/2014.
Lunedì 27 gennaio 2014, Giorno della Memoria in cui, attraverso testimonianze e ricordi di protagonisti, vengono riportati alla luce frammenti di storia per lo più sconosciuti al grande pubblico, sarà presentato il libro La lunga strada sconosciuta. Una famiglia ebrea nella morsa del nazifascismo di Roberto Lughezzani, edito dalla casa editrice Marlin di Tommaso e Sante Avagliano.
La presentazione, organizzata dall’Amministrazione comunale di Sala Consilina, si terrà nell’Auditorium dell’Istituto Tecnico Industriale «Gerolamo Gatta» di Sala Consilina, a partire dalle ore 10:00.
Interverranno, oltre all’autore, Gaetano Ferrari, Sindaco di Sala Consilina, Vincenzo Garofalo, Assessore alla Pubblica Istruzione, Mariantonietta Trotta, Dirigente scolastico, Anna Skall, figlia di Heinz Skall, Riccardo De Gennaro, Direttore della rivista «Il Reportage», e Carmine Pinto, dell’Università degli Studi di Salerno. Coordinerà i lavori Angelo Mastrandrea, vice direttore de «Il Manifesto», autore di un interessante reportage sulla famiglia Skall.
Il libro racconta la vicenda di Hela Schein e di Otto e Heinz Skall, nonché di Willi Kleinberg e Gusti Mandler (rispettivamente secondo marito di Hela e seconda moglie di Otto). Una famiglia ebrea che la persecuzione nazifascista e la seconda guerra mondiale separano brutalmente, costringendo i suoi membri a vivere in tre angoli diversi d’Europa: Austria, Cecoslovacchia e Italia.
La loro tragica storia, ricostruita con sensibilità da Roberto Lughezzani, ricalca quella di milioni di ebrei: nell’attesa angosciosa della fine, Willi muore di crepacuore, mentre Hela, deportata in Polonia, sparisce nell’orrore del lager; Otto con la seconda moglie Gusti si suicida a Praga per sfuggire alla deportazione a Theresienstadt; Heinz, che ha studiato in Italia, dopo il varo delle leggi razziali finisce nel campo d’internamento di Campagna, e poi a Sala Consilina, in provincia di Salerno.
A Campagna diventa amico del vescovo Giuseppe Maria Palatucci, zio dell’eroico Giovanni Palatucci e suo prezioso collaboratore nell’opera di soccorso degli ebrei, mentre a Sala Consilina intreccia una tenera storia d’amore con una giovane insegnante, Rita Cairone, che sposerà dopo la guerra.
Heinz resterà fino all’ultimo il custode delle memorie familiari, il depositario delle lettere straordinarie che i suoi gli avevano scritto negli ultimi anni di vita. Sono lettere che si leggono con viva commozione e, contro ogni forma di negazionismo, testimoniano la ferocia con cui il nazismo infierì su milioni di esseri umani, di null’altro colpevoli che di essere ebrei.