Procedure operative

Generalità

Costituiscono quel complesso codificato di comportamenti, di azioni da compiere con risolutezza e operazioni da avviare in ordine logico e temporale che consentono di affrontare il primo impatto di un evento calamitoso con il minor grado di impreparazione possibile.

Per predisporre procedure adeguate ed efficaci è indispensabile identificare i possibili scenari di rischio prevedibili e non presenti sul territorio.

Per i fenomeni prevedibili, riferimento determinante per l’ attivazione delle procedure operative è rappresentato dalle comunicazioni del Centro Funzionale Regionale, della Prefettura-UTG o dalla Provincia.

Per i fenomeni non prevedibili legati ad eventi straordinari, le informazioni possono giungere dai Vigili del Fuoco, dalle forze amate, da tutte le istituzioni presenti sul territorio  o dalla segnalazione dei cittadini.

Il Modello d’ intervento assicura la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita, attraverso la definizione delle competenze per le diverse tipologie di scenari attesi e la predisposizione delle azioni da compiere.

Dati previsionali e fasi operative

I documenti previsionali contenenti avvisi possono pervenire in orario d’ ufficio al gabinetto del Sindaco, in orari diversi possono essere comunicati al reperibile di turno.

Le informazioni qualora giungano da fonte non qualificata, devono essere tempestivamente verificate.

Alla segnalazione di una emergenza nel territorio comunale, l’ operatore dovrà informarne il Sindaco e dovrà richiedere l’ intervento delle strutture di primo soccorso.

In seguito alla ricezione dell’ informazione dell’ evento calamitoso che può essere preventiva o con l’ emergenza in atto, si possono attivare le fasi operative di: preallerta, attenzione, preallarme e di allarme. Dette fasi possono non essere necessariamente consecutive.

Di seguito viene proposto uno schema delle fasi operative e le modalità con cui si attivano:

Fase di Preallerta

• Con la comunicazione da parte della Prefettura – UTG dell’inizio della campagna AIB
• Al di fuori del periodo della campagna AIB, in seguito alla comunicazione nel bollettino della previsione di una pericolosità media
• Al verificarsi di un incendio boschivo sul territorio comunale

Fase di Attenzione

• Dal ricevimento del Bollettino con la previsione di una pericolosità alta

• Al verificarsi di un incendio boschivo sul territorio comunale che, secondo le valutazioni del DOS,  potrebbe propagarsi verso la zona di interfaccia

Fase di Preallarme

Dall’incendio boschivo in atto in prossimità della fascia perimetrale e che, secondo le valutazioni del DOS andrà sicuramente ad interessare la fascia di interfaccia

Fase di Allarme

Dall’incendio in atto interno alla fascia Perimetrale

Fase di preallerta

Il Sindaco, o suo delegato, in questa fase:

ü con l’ inizio della campagna AIB dispone, per le aree a rischio, il divieto di accensione dei fuochi e avverte la popolazione circa il possibile rischio;

ü al di fuori della campagna AIB, avverte la popolazione circa il possibile rischio;

ü al vericarsi di un incendio boschivo sul territorio comunale, procede secondo quanto riportato nella fase di attenzione.

Fase di attenzione

Il Sindaco, o suo delegato:

ü attiva lo scambio di informazioni con la Prefettura-UTG, la Regione, la Provincia e tutti enti e strutture presenti sul territorio;

ü da preavviso ai componenti dell’ Unità di Crisi della presenza di condizioni di potenziale rischio che possono determinare un loro progressivo coinvolgimento;

ü mantiene i contatii con il DOS

Fase di preallarme

 Il Sindaco, o suo delegato:

ü attiva il C.O.C.;

ü predispone una verifica delle attività operative da svolgere nelle fasi successive all’ evevnto ipotizzato;

ü informa la Prefettura-UTG, la Regione, la Provincia e tutti gli enti e le strutture sovracomunali chiedendo eventualmente il concorso di ulteriori uomini e mezzi;

ü informa la popolazione con tutti mezzi che ritiene necessari ricorrendo anche all’ utilizzo dei megafoni e del “porta a porta”;

ü organizza, se non lo ha fatto nella fase di attenzione, il presidio e il monitoraggio dei punti critici evidenziati nell’ ambito degli scenari di evento

ü attua ogni misura di sorveglianza e vigilanza delle zone esposte a rischio ritenuta necessaria;

ü predispone la messa in sicurezza delle persone disabili non deambulanti e delle persone particolarmente fragili non capaci di portarsi in salvo autonomamente;

Fase di allarme

Il Sindaco, o suo delegato:

ü attua le misure previste nella fase di preallarme qualora non lo abbia già fatto;

ü assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione;

ü delimita le aree a rischio tramite cancelli opportunamente posizionati;

ü richiede l’ intervento di nuclei d’ appoggio dandone comunicazione alla Prefettura-UTG ;

ü attua tutte le misure necessarie per l’ evacuazione della popolazione colpita e stabilisce se necessario operare unitamente alla Croce Rossa ed ai volontari;

ü è continuamente assistito dall’ Unità di Crisi;

ü organizza il controllo delle zone evacuate per evitare atti di sciacallaggio;

ü predispone le aree di ammassamento dei soccorritori;

ü allestisce le aree di ricovero della popolazione utilizzando le strutture di ricettività precedentemente individuate;

ü individua le vie alternative rispetto a quelle eventualmente non più agibili

L’ Unità di Crisi ,rappresentata in Sala Operativa dai responsabili delle funzioni di supporto:

ü attua gli interventi per limitare e ridurre gli effetti dannosi dell’ evento;

ü informa la popolazione della situazione in atto ( funzione telecomunicazioni);

ü procede alla chiusura del traffico, pedonale e veicolare, della viabilità a rischio ( funzione strutture operative locali- viabilità);

ü nell’ eventualità dell’ evacuazione dei nuclei familiari residenti nelle aree di rischio:

  1. predispone le ordinanze di evacuazione;
  2. accerta la percorribilità degli itinerari di evacuazione e di soccorso (funzione censimento danni, strutture operative locali-viabilità);
  3. censisce preventivamente i nuclei familiari da evacuare e le persone da ospedalizzare ed accerta la disponibilità delle strutture di ricovero( funzione assistenza alla popolazione, sanità assistenza sociale e veterinaria,  volontariato);
  4. verifica l’ adeguatezza delle risorse e dei mezzi disponibili ( funzione materiali e mezzi, servizi essenziali, tecnico scientifica e di pianificazione, assistenza alla popolazione);

soddisfa le esigenze evidenziatesi nelle aree a rischio, coordinando gli interventi di soccorso dopo avere definito le priorità ( funzione tecnico  scientifica e di pianificazione, servizi essenziali);

ü rappresenta alla sala operativa provinciale, regionale e alla Prefettura-UTG ogni ulteriore esigenza di personale, mezzi e materiali, precisandone tipo ed entità;

Evento improvviso

Al verificarsi di un evento inatteso o non prevedibile a causa dell’ evoluzione estremamente rapida di un fenomeno metereologico, si attuano le misure per l’ emergenza, con l’ avvio delle operazioni di soccorso.

L’ azione di soccorso comprende tre momenti distinti:

1. acquisizione dei dati , ha lo scopo di avere un quadro della situazione al fine di definire:

– i limiti dell’ area coinvolta nell’ evento calamitoso;

– l’ entità dei danni e le relative conseguenze sulla popolazione, sui servizi essenziali, sulle vie di comunicazione, ecc;

– fabbisogni più immediatI;

2. valutazione dell’ evento , ha lo scopo, una volta acquisiti i dati relativi all’ area colpita anche attraverso le segnalazioni dei cittadini, di:

– configurare l’ evento nella sua reale dimensione;

– definire la portata dell’ evento;

3. adozione dei provvedimenti che consiste in:

– convocazione dell’ Unità di Crisi;

– avvio dei soccorsi tecnici urgenti;

– delimitazione dell’ area colpita;

– interdizione del traffico;

– messa in sicurezza della rete dei servizi;

– attivazione delle misure a carattere sanitario;

-raccolta della popolazione a rischio in area di attesa e successivo trasferimento nelle strutture ricettive;

– valutazione delle esigenze di rinforzi.

Il Sindaco, o suo delegato, procede come previsto per la fase di allarme.

Fine dell’ emergenza e attività di ripristino

Il Sindaco sulla base delle informazioni pervenute dagli organi sovracomunali, sulla scorta delle indicazioni riferite dall’ Unità di Crisi, determina il termine della fase d’ emergenza dandone informazione alla popolazione, alle forze impegnate nelle operazioni di soccorso ed alle istituzioni preposte.

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